Relazionecorso ECM, associazione Centro Studi— Relazioni e Legami
Nell’ambito del corso “Separazione e divorzio: aspetti legali e biopsicosociali”, la tematica della crisi dei legami familiari, è stata trattata a 360º, affrontando l’argomento partendo dall’origine, cioè dalla costituzione della coppia e daIl’analizzare i meccanismi della scelta del partner.
Durante il corso, a noi operatori dei servizi pubblici a cui spesso occorrono situazioni cliniche difficili, ci sono stati offerti spunti di riflessione sulle dinamiche di proiezione e identificazione. Si è discusso su come la costituzione della coppia nasca anche da una forte motivazione inconscia ad apporta re modifiche significative ai propri modelli di interazione interni. Il sentimento di amore spinge a entrare in risonanza emotiva con l’altro e parallelamente al bisogno di riparare gli aspetti danneggiati del sé e dell’altro.
Durante Io svolgimento del corso, sono stati esposti alcuni modelli teorici sui meccanismi di complementarietà inconscia e di arricchimento reciproco della coppia. Tuttavia non sempre nella costituzione di una coppia le cose vanno così. Possono agire piuttosto, identificazioni proiettive non più intese in senso comunicativo, ma difensivo.
Abbiamo riflettuto su come, nella realtà, si assista a quei rapporti matrimoniali che vengono portati avanti all’insegna di una sorta di totale ritiro dell’investimento affettivo o, sulla base di meccanismi di spinta del bisogno di garantirsi, attraverso la ripetizione di schemi frustranti, un senso gratificante di continuità.
Si osservano spesso situazioni di coppie che non possono stare insieme, ma che non possono neanche separarsi. In ogni caso questi due livelli non si escludono, ma devono essere intesi come appartenenti ad un continuum e possono anche variare nel ciclo di vita di una coppia.
In sintesi il risultato di un legame è una condivisione di parti, una “ibridizzazione” del proprio essere attraverso l’apporto dell’altro. Nella salvaguardia della coppia, la cosa importante è che ci sia un certo dinamismo e la possibilità di riallineamenti dei partecipanti della stessa coppia. Spesso, se manca tale “elasticità”, il legame può andare incontra ad una rottura.
In caso di separazione, l’individuo perde, al di là della persona reale, un aspetto del proprio Sé, cioè un aspetto complementare dell’oggetto, ma anche il senso di identità ed equilibrio interno, affidato all’essere in coppia e dovrà essere elaborato un lutto.
Quando la ricerca incessante del senso dell‘essere non si conclude, anzi diventa senza speranza, qualunque sia l’intensità o la qualità dei conflitti in gioco, prevarrà il ricorso alla scissione, al disinvestimento e la confusione nelle identificazioni o nelle relazioni oggettuali.
Le dinamiche familiari dunque si intrecciano e condizionano la relazione con i figli e rischiano di esporre questi a quanto non elaborato all’interno della coppia genitoriale: per i pazienti in età evolutiva si configura un significativo fattore di rischio psicopatologico.
Sostenendo i genitori nella fase di rielaborazione delle loro relazioni di attaccamento, si facilita Io svincolo Óei figli dalle richieste di alleanza e dai tentativi di strumentalizzazione, a cui vengono inevitabilmente esposti nelle situazioni di separazioni conflittuali, che se durature, costituiscono una condizione di rischio evolutivo.
Quindi abbiamo riflettuto su come il sintomo del figlio, ha per Io più a che fare con la proiezione e Io spostamento delI’ansia dei genitori, relativa alla propria difficoltà di separazione. Il distacco appare talora non elaborabile, perché non c’è il riconoscimento del legame nella relazione di coppia e, in diversi casi, sembra, non essere avvenuto, a nessun livello, l’incontro con l’altro.
Infine si è discusso insieme, portato ognuno la propria esperienza e attraverso gli spunti forniti dai numerosi casi clinici presentati, anche dei vari modelli e strategie di intervento terapeutico, per affrontare le crisi dei legami familiari, sia con il partner, che con i figli.
Autore: Danila Maria De Luca