Corso ECM “Il legame disperante”

Abbiamo individuato come uno dei possibili elementi caratterizzanti le “famiglie distruttive”, la carenza del processo di individuazione dei membri della coppia al momento della sua costituzione. La personalità di un individuo si costituisce nel corso del suo sviluppo grazie alla capacità di costituire legami affettivi e la possibilità di scioglierli e/o modificarli durante tutta la vita. Questo processo promuove il differenziarsi ed individuarsi rispetto a all’altro. Il sentimento di identità non può essere quindi scisso dal “Senso del Noi”, ossia dal sentimento di riconoscersi ed essere riconosciuto. Sin dal primo momento della costituzione della coppia ogni individuo porta le proprie rappresentazioni interne. Diversi modelli psicoanalitici ritengono che le relazioni possono avere la funzione di contenimento e di integrazione di parti di sé o di scissione e negazione di parti dolorose o troppo disturbanti, può permettere di diminuire o al contrario mantenere l’esteriorizzazione di aspetti scissi. In tale prospettiva il legame di coppia può essere interpretato come l’affidamento all’altro di parti scisse e proiettate di sé, idealizzate e negate. Il matrimonio viene definito da alcuni autori come relazione terapeutica naturale, in cui vengono messe in campo e riattualizzate le prime relazioni oggettuali. Questa definizione non implica la necessità di una lettura patologica della coppia, ma piuttosto la ricerca continua di un contenitore idoneo dei nuclei irrisolti di ognuno di noi, ai fini di una autoregolazione interna. L’ingaggio reciproco che sottende la costituzione di una coppia può cosi rappresentare la “messa in atto” di una relazione interna che vista come compito evolutivo può essere il frutto di processi di individuazione/separazione e di monitoraggio affettivo reciproco. In tal senso i modelli operativi interni acquisiti e continuamente rimodellati nel processo di identificazione, a partire dalle prime relazioni significative, determinano le caratteristiche di una coppia. Cosi nel caso di coppie formate da soggetti portatori di modelli operativi interni disadattivi, la relazione in senso autoregolatorio può essere utilizzata come strumento per disconfermare o riparare le proprie aspettative interne, o nelle situazioni più gravi può riproporre una costante negativa, che impedisce le possibilità di cambiamento, al fine di mantenere una integrità del Sé seppure disfunzionale. In questi casi le coppie sembrano avere caratteristiche di maggior fissità, di ridotta permeabilità, e di minore possibilità di svincolo inteso come processo finalizzato all’arricchimento e allo sviluppo della propria dimensione intrapsichica legato alla relazione con il partner. L’elemento distruttivo sembra essere principalmente rappresentato da una assoluta rigida personologica impermeabile anche ai momenti di crisi della coppia, come ad esempio la nascita di un figlio, primo momento in cui la coppia è chiamata ad una operazione trasformativa.

Dott.ssa Monica Scioscia Santoro

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